Cos'è la Mindfulness
Mindfulness significa “porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante ” (Jon Kabat-Zinn,1994). Si tratta cioè di dirigere volontariamente la propria attenzione a quello che accade nel proprio corpo e intorno a sé, momento per momento, ascoltando più accuratamente la propria esperienza, e osservandola per quello che è, senza valutarla o criticarla.
La mindfulness è uno stato mentale, “una modalità dell'essere, non orientata a scopi, il cui focus è il permettere al presente di essere com'è e di permettere a noi di essere, semplicemente, in questo presente”.
La pratica di questo particolare "atteggiamento della mente”, che possiamo definire anche "consapevolezza”, deriva dal buddismo theravada, una delle due maggiori correnti del pensiero buddista, diffusa da 2500 anni in Asia meridionale e sudorientale, sia nell’ambiente monastico che laico. L’utilizzo della Mindfulness, da parte della medicina occidentale per la promozione della salute, è invece un’acquisizione relativamente recente, iniziata negli anni ’70 negli Stati Uniti.
Per praticare la Mindfulness non esistono limiti di età né occorrono particolari abilità fisiche o mentali. Non servono nemmeno eccezionali inclinazioni filosofiche, mistiche, spirituali o religiose: benché l’origine della praticaderivi dal pensiero buddista, non è necessario abbracciare la religione buddista per praticare lo sviluppo della consapevolezza; essa è infatti una forma di meditazione non concettuale universalmente accessibile e non dipende da alcun sistema di credenze, né da alcuna ideologia.
È molto utile però un impegno continuativo nella pratica, unito ad un sincero desiderio di esplorare il proprio mondo interiore.
Come funziona la Mindfulness?
Nel nostro vivere quotidiano abbiamo una forte tendenza a reagire automaticamente trasportati dalle emozioni, ad essere in lotta contro quello non ci piace, a desiderare, a giudicare e a giudicarci.
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Il primo processo della Mindfulness è quello di disattivare tutte queste reazioni automatiche.
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Il secondo processo ha a che fare con il riportare l’attenzione al momento presente.
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Il terzo processo riguarda infine il non giudizio e l’accettazione.
Quale l'efficacia?
Negli ultimi anni sono nati protocolli mindfulness-based per numerose patologie, che includono stress, depressione, disturbi alimentari e dipendenze; ad oggi sono state pubblicate oltre 1450 ricerche su riviste scientifiche ufficiali (da PubMed), e oltre 84.000 tra articoli e pubblicazioni divulgative (da Google Scholar). Queste ricerche dimostrano l’efficacia della mindfulness nel trattamento dello stress, dell’ansia, degli attacchi di panico, del disturbo ossessivo-compulsivo, del disturbo post traumatico da stress, nel migliorare l’attenzione e la regolazione delle emozioni sia nei bambini che negli adulti, nella prevenzione delle ricadute nella depressione e nelle dipendenze.
Quali i benefici?
La pratica costante della mindfulness si è infatti dimostrata efficace nella riduzione dello stress e delle patologie ad esso correlate, nel sollievo di sintomi fisici connessi a malattie organiche e, in generale, nella promozione di profondi e positivi cambiamenti dell’atteggiamento, del comportamento e della percezione di sè stessi, degli altri e del mondo.
Tali cambiamenti si riscontrano in:
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una maggiore capacità di padroneggiare le situazioni difficili della vita
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un maggiore potere di gestione dei conflitti e delle situazioni interpersonali
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un incremento dell’accettazione e della pazienza nei confronti del proprio stato di malattia o delle proprie difficoltà psicologiche e fisiche
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una nuova capacità di sostituire le emozioni distruttive, che portano ansia e depressione, con modi di essere più costruttivi, che promuovono l’equanimità, l’amore e la saggezza.